“Fa’ attenzione alla musica”
(Il mercante di Venezia, V, 1)
Domenica prossima all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in occasione del quarto appuntamento del progetto TO BE…SHAKESPEARE, appuntamento dedicato questa volta interamente al “misteriosissimo” personaggio di Mercuzio nel “Romeo & Giulietta”, avrò l’onore (e l’onere) di presentare il mio lavoro in collaborazione con Rita Stocchi.
Amica da tantissimi anni, con lei sono partito, tempo fa, per una missione speciale: indagare il rapporto fra Shakespeare e la musica.
Sono il risultato di un esperimento segreto condotto da un’università americana: a soli tre anni mi fu impiantato nel cervello (e nell’anima) uno speciale micro-jukebox che mi permette di (e mi condanna a…) ricordare tutte le canzonette che ascolto, alla radio, in tv o sui cd. Ma non solo. Sono in grado di selezionare testi e atmosfere così da poter poi associare i brani a qualsiasi situazione “drammatica”, anche, ad esempio, alle vite dei personaggi di Shakespeare.
Rita Stocchi, cantante lirica e amica, è anche lei, a sua volta, il risultato di un esperimento segreto condotto da un’università americana: a soli tre anni le fu impiantato nel cervello (e nell’anima) il potere non solo di cantare meravigliosamente ma di scavalcare (forse addirittura ignorarli) tutti gli umani pregiudizi, anche i più seri, quelli ormai socialmente accettati e radicati, fastidiosissime barriere che noi per primi ergiamo fra il nostro cuore (sempre più rigido) e il cuore del mondo (sempre più spaventato). Rita Stocchi ha il dolcissimo potere di vivere la calma e la tranquillità anche nelle cose più spaventose. Per lei ogni cosa è naturale, pure l’errore. E, così, trasforma tutto in serenità… nel disegno di Qualcuno o di Qualcosa di più grande.
Dunque domenica avrò l’onore di collaborare con Rita Stocchi davanti alla platea dell’Auditorium. Questa volta lei al piano, ed io alla voce.
Enrico